Vermouth di Torino rosso - Antica Torino
Antica Torino nasce per proporre vini, liquori e distillati tradizionali del Piemonte, risalendo alle loro ricette originali e riscoprendo così sapori di nicchia spesso dimenticati.
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Il nostro vermouth ricco di storia.

Vermouth di Torino rosso

IL VERMOUTH

CARATTERISTICHE

Il vermouth è un vino aromatizzato e fortificato con una macerazione alcolica di erbe e spezie (foglie, fiori, radici, cortecce etc.).
Tra queste l’artemisia, conosciuta ai più come assenzio, che dona le fondamentali note amaricanti; senza la presenza dell’artemisia il vino aromatizzato non può chiamarsi ‘vermouth’.
È composto per il 75% da vino bianco o rosso di origine italiana (come da disciplinare IGP Vermouth di Torino), a cui vengono aggiunti zucchero bruciato o mosto per la dolcificazione, alcol per stabilizzare, e una selezione di botaniche. La gradazione alcolica è compresa tra 14,5 ai 22 a seconda che sia bianco, rosso, rosé, dry o extra dry.

STORIA

Il vermouth è un discendente degli antichi vini egiziani, greci e romani (conciati), dei vini ippocratici (curativi) e da messa (dolcificati), resi più piacevoli e rotondi con addizione di zucchero e note fruttate e speziate.
Il suo nome deriva da Wermut, tedesco per artemisia, nome voluto da casa Savoia, entusiasta consumatrice di questo “vin amaricà” (da cui, in seguito, l’Americano), per sottolineare le proprie origini germaniche.
Più folkloristica che attendibile l’ipotesi etimologica che lo farebbe originare in Wehr (esercito) e Mut (coraggio), e quindi in un simile vino aromatizzato francese che i soldati tedeschi conobbero loro malgrado quando le truppe di Luigi XIV invasero il Palatinato nel 1688.

ANTICA TORINO

Una ricetta che rispolvera il passato

Vittorio Zoppi e Filippo Antonelli hanno fondato l’azienda Antica Torino per produrre e riscoprire vini aromatizzati, liquori e distillati tradizionali del Piemonte, creando nuove ricette, ispirate a quelle della tradizione.
Il loro primo prodotto non poteva che essere un vermouth, simbolo dell’eccellenza e dello stile di vita elegante della città.

Il Vermouth Rosso deriva da un costante lavoro al liquorificio e dai continui esperimenti ed assaggi, con l’obbiettivo di creare un capolavoro organolettico. La ricerca della ricetta è durata molto mesi e molte versioni del prodotto per arrivare a quella definitiva ispirata alle più antiche ricette sabaude.
Tra gli ingredienti figurano erbe dell’orto come assenzio, rabarbaro e genziana, bucce di pompelmo, baccelli di vaniglia, rosmarino e timo rosso, che i contadini hanno sempre usato per aromatizzare i loro vini.
Tredici botaniche in tutto, completamente naturali (nessuna tintura preconfezionata), lavorati individualmente e in maniera artigianale, la cui lista completa rimane segreta come, appunto, da migliore tradizione piemontese: ogni vermouth ha infatti la propria formula, gelosamente custodita in famiglia.

Per la sua unicità organolettica, il Vermouth Antica Torino va a colmare uno spazio nel panorama dei vini liquorosi: rispetto a prodotti più attuali, è infatti più simile a quelli bevuti nei bar della città sabauda durante la Belle Epoque.
Questo significa che con il Vermouth Antica Torino, oltre a quelli moderni, si possono ricreare più fedelmente i primi cocktail della storia e ritrovare quindi gusti e profumi dimenticati da più di 100 anni.

Il Vermouth Antica Torino porterà presto il marchio IGP “Vermouth di Torino” appena approvato.

Antica Torino Vermouth di Torino Rosso

CARATTERISTICHE

Gradazione alcolica: 18 gradi
Zuccheri: 18%
Ingredienti: botaniche naturali, vino bianco italiano, 5% di mosto di moscato, alcool e zucchero di barbabietola.

PRODUZIONE

Macerazione delle botaniche in alcool 96 gradi per 30 giorni; pressatura con ottenimento di tintura; blend con vino, alcool e zucchero di barbabietola bruciato, maturazione e affinamento in vasca di acciaio per 45-60 giorni; filtrazione e imbottigliamento; 30-45 giorni di ulteriore affinamento in bottiglia.

DESCRIZIONE

Descrizione visiva: colore rosso ambrato carico, limpido e consistente.
Descrizione olfattiva: intenso e complesso, vinoso, speziato ed erbaceo; profumi di lauro, rabarbaro, genziana, vaniglia e scorza di agrumi.
Descrizione gusto-olfattiva: fresco, dolce, alcolico, sapido; note distinte di zenzero, lauro, vaniglia e rabarbaro; lunga persistenza.

UTILIZZO

Un vermouth tradizionale indicato per miscelazione storica e moderna. Non avendo ginepro, angelica ed altre spezie classiche del Gin, si abbina molto bene con un classico London Dry Gin. In grande armonia con Bourbon o Rye Whiskey, per i toni dolci, caldi ed erbacei; anche con un Brandy, anch’esso a base vino, oppure con liquori erbacei; infine con amari tradizionali.
L’Americano è uno dei cocktail che meglio evidenzia le caratteristiche di questo prodotto sia nella ricetta classica con due parti di vermouth ed una di bitter oppure una ed una come suggerito dal famoso barman fiorentino Luca Picchi. E’ ottimo ingrediente per altri classici della miscelazione come Martinez, Boulevardier, Negroni, Bronx, El Presidente, Hanky-Panky e Manhattan. Il più immediato utilizzo è con ghiaccio, rametto di rosmarino e scorza di limone o arancia.
Il nostro vermouth è fatto esclusivamente con ingredienti naturali e alcool.

città sabauda e Belle Epoque

I luoghi e le storie di un rituale

Torino e il vermouth

Gusti e profumi storici

Il vermouth nasce a Torino nel 1786 quando, in una pasticceria di Piazza Castello, Antonio Carpano inventa un “vino per signore” che riscuote immediato successo anche alla corte di Vittorio Amedeo III.
E, pur essendo esportato in 150 paesi grazie alla ferrovia che dal 1854 unisce la capitale sabauda al porto di Genova, è a Torino che vive la sua età dell’oro tra ‘800 e ‘900: basti pensare che la richiesta di vermouth alla vaniglia, il preferito di Carlo Alberto e di conseguenza della città intera, rischia di provocare una guerra per l’approvvigionamento della preziosa bacca, scongiurata infine nel 1906 con il permesso di usare al suo posto la meno pregiata vanillina.
Nel periodo della Belle Epoque (1880-1915) nella città di Torino c’era l’usanza dell’Ora del Vermouth’, un rito sociale serale, simile alla moderna happy hour, a cui partecipavano artisti, professionisti, politici e debuttanti in società.

Il “vermuttino” viene servito con stuzzichini, come si vede nei poster d’antan, da un cameriere che porta flûte e selz al tavolo. Nei locali più chic viene aggiunta anche una scorzetta di limone o arancia.
Ogni bar, ogni liquoreria, ogni pasticceria ha la sua ricetta; quelli di Via Doragrossa (poi Garibaldi) lo producono nei loro “infernotti”, freschissime cantine con volte a botte a 15 metri di profondità, comunicanti con l’esterno attraverso una botola in cui viene calata l’uva per fare il vino direttamente in loco.
Nelle campagne piemontesi si conclude la giornata lavorativa con una “merenda sinoira” a base di vermouth casalingo e piattini tipici come zucchine in carpione, tonno di coniglio e vitello tonnato, anteprima della moderna apericena.

Il metodo di produzione

Requisito fondamentale per la produzione del Vermouth di Torino è la qualità del vino: bianco o rosso, deve avere struttura e acidità per sorreggere gli aromi e bilanciare lo zucchero. Una volta selezionata la base alcolica, vengono aggiunti gli estratti di erbe aromatiche e di spezie, fiori, semi, radici e cortecce, precedentemente messi in infusione in una soluzione idroalcolica per 15-20 giorni. Questi vengono poi miscelati con lo zucchero e il vino e lasciati a maturare in vasche di affinamento. Infine, una volta filtrata la bevanda, si procede con l’imbottigliamento.